ROBERTO LIVI CLAVICEMBALI
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> Una parte fondamentale del mio lavoro di cembalaro consiste nella ricerca dei legnami: L’acero, il cipresso, il pioppo, l’abete bianco e rosso per il corpo degli strumenti; il noce, il faggio e talvolta i legni d’albero da frutto per i ponticelli. Occorrono legnami antichi, quelli più sonori, quelli che non si trovano nei grandi magazzini. Meglio cercarli nelle piccole segherie, nelle falegnamerie dismesse o nelle legnaie dei contadini. Si tratta di una ricerca che richiede molto tempo: è difficile trovare una trave d’abete antica senza spacchi e senza tarli che sia abbastanza grande da poterne ricavare un piano armonico, difficilissimo trovare una bella tavola di cipresso. Quando questo accade, segue un periodo di tormentose considerazioni, metro alla mano, per decidere come impiegare al meglio le preziose tavole.
Per me, la costruzione di un clavicembalo comincia dal desiderio di ascoltare il suono di quel legno che, con fortuna e pazienza, ho avuto l’occasione di trovare.



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